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BauSocial » Rubriche » Guide » Perché alcuni cani fissano il vuoto come se vedessero qualcosa ?
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Perché alcuni cani fissano il vuoto come se vedessero qualcosa ?

Francesco ZampottiBy Francesco ZampottiFebbraio 27, 2025Nessun commento7 Mins Read

I cani, questi fedeli compagni che condividono le nostre vite quotidiane, a volte mostrano comportamenti che ci lasciano perplessi. Tra questi, uno dei più intriganti è quando sembrano fissare intensamente un punto vuoto della stanza, come se stessero osservando qualcosa di invisibile ai nostri occhi. Questo comportamento, spesso descritto come “fissare il vuoto“, può suscitare curiosità, divertimento o persino un leggero senso di inquietudine nei proprietari. Ma cosa succede realmente nella mente del nostro amico a quattro zampe quando assume questo sguardo apparentemente assente? Le spiegazioni spaziano dalle basi biologiche alle interpretazioni comportamentali, fino alle suggestive teorie sul sesto senso canino.

La superiorità sensoriale canina

Per comprendere questo fenomeno, dobbiamo innanzitutto riconoscere che i cani percepiscono il mondo in modo profondamente diverso da noi umani. Il loro apparato sensoriale è evoluto per soddisfare esigenze di caccia, difesa e comunicazione sociale che differiscono significativamente dalle nostre. L’udito canino è straordinariamente più sensibile di quello umano, capace di captare frequenze fino a 65.000 Hz, mentre noi ci fermiamo a circa 20.000 Hz. Questo significa che il vostro Labrador potrebbe star reagendo a suoni completamente impercettibili per voi: il ronzio di un dispositivo elettronico, il movimento di piccoli insetti nelle pareti, o persino rumori provenienti da appartamenti vicini o dall’esterno. Immaginate di indossare costantemente un dispositivo che amplifica ogni minimo suono nell’ambiente circostante – questo è il mondo acustico in cui vive il vostro cane.

Anche l’olfatto canino è incredibilmente superiore al nostro. Con circa 300 milioni di recettori olfattivi rispetto ai nostri 6 milioni, i cani possono percepire odori in concentrazioni fino a 100.000 volte inferiori a quelle percepibili dagli umani. Quando un cane fissa apparentemente il vuoto, potrebbe in realtà star seguendo una traccia olfattiva invisibile a noi. Pensate a un archeologo che esamina attentamente ciò che per un osservatore casual appare come semplice terreno – il cane sta “leggendo” informazioni chimiche nell’aria che noi non possiamo nemmeno immaginare. Potrebbe trattarsi dell’odore di un piccolo roditore che è passato ore prima in quel punto, o di cambiamenti nella composizione chimica dell’aria dovuti a variazioni meteorologiche imminenti.

Fenomeni neurologici e cognitivi

Le spiegazioni di natura medica offrono un’altra prospettiva interessante. I cani, come gli umani, possono sperimentare fenomeni neurologici che influenzano la loro percezione. Le allucinazioni canine, sebbene meno studiate rispetto a quelle umane, sono riconosciute in medicina veterinaria e possono manifestarsi come reazioni a stimoli inesistenti. Queste potrebbero derivare da molteplici cause, tra cui disturbi neurologici come l’epilessia (in particolare le cosiddette “crisi parziali” o “crisi focali”), che possono manifestarsi con brevi episodi di fissazione e comportamenti ripetitivi prima di una crisi completa. In altri casi, condizioni come la sindrome della disfunzione cognitiva canina (CDS), l’equivalente canino dell’Alzheimer umano, possono provocare confusione, disorientamento e comportamenti anomali, inclusa la tendenza a fissare oggetti o spazi vuoti.

Anche in assenza di patologie specifiche, il cervello canino elabora le informazioni visive in modo differente dal nostro. I cani hanno una visione più sensibile al movimento ma meno definita nei dettagli rispetto agli umani, e la loro percezione dei colori, limitata principalmente a tonalità di blu e giallo, crea un’esperienza visiva significativamente diversa. Questo significa che potrebbero reagire a sottili movimenti o cambiamenti di luce che passano inosservati ai nostri occhi. Quando un raggio di sole si riflette su una superficie o quando minuscole particelle di polvere danzano nell’aria, questi stimoli visivi possono catturare l’attenzione di un cane molto più intensamente di quanto farebbero con noi, portandolo a fissare ciò che per noi appare come spazio vuoto.

La prospettiva comportamentale

Dal punto di vista comportamentale, il fissare il vuoto potrebbe rappresentare una forma di attenzione selettiva o di comportamento anticipatorio. I cani sono animali abitudinari che sviluppano aspettative basate su routine ed esperienze passate. Se, per esempio, hanno sentito un rumore che in passato ha preceduto l’arrivo di un membro della famiglia, potrebbero fissare la porta o una certa direzione in attesa di quell’evento, anche se per noi non c’è alcun segnale percepibile. In questo senso, ciò che interpretiamo come “fissare il vuoto” potrebbe essere in realtà un comportamento di attesa attiva, simile a quello che potremmo osservare in un bambino che guarda insistentemente il punto dove sa che comparirà un regalo.

Un’altra spiegazione comportamentale riguarda la noia e la ricerca di stimoli. I cani sono animali intelligenti e curiosi che necessitano di adeguata stimolazione mentale. In ambienti poco stimolanti, potrebbero sviluppare comportamenti ripetitivi o focalizzarsi su stimoli minimi come strategia per mantenere attivo il cervello. Robert Cabral, noto addestratore canino, paragona questo comportamento a quello che potremmo osservare in umani confinati in ambienti monotoni come una cella di prigione, dove anche il minimo movimento di un insetto può diventare oggetto di intensa fascinazione. In questo contesto, quello che percepiamo come uno sguardo fisso nel vuoto potrebbe rappresentare l’interazione del cane con uno dei pochi stimoli disponibili in un ambiente altrimenti poco interessante.

Il legame ancestrale con la natura

Una prospettiva affascinante proviene dall’etologia evolutiva, che considera il comportamento canino alla luce della storia evolutiva della specie. Nonostante migliaia di anni di domesticazione, i nostri cani conservano molti istinti dei loro antenati selvatici. I lupi e altri canidi selvatici sopravvivono grazie alla loro capacità di rilevare sottili cambiamenti nell’ambiente – un movimento nell’erba alta che potrebbe indicare una preda, o un cambiamento nella direzione del vento che porta informazioni su predatori nelle vicinanze. Questa ipersensibilità ai cambiamenti ambientali è inscritta nel DNA canino. Quando un cane domestico sembra concentrarsi intensamente sul “nulla”, potrebbe in realtà star rispondendo a istinti ancestrali che gli permettono di notare e valutare cambiamenti impercettibili per noi.

Questa connessione con gli istinti primitivi potrebbe spiegare perché i cani sembrano particolarmente propensi a questi comportamenti in determinati momenti, come all’alba e al tramonto. Questi sono tradizionalmente i momenti di maggiore attività per molti predatori, inclusi i lupi, ed è possibile che i ritmi biologici canini mantengano ancora questa sensibilità temporale. Il vostro cane che fissa apparentemente il vuoto mentre siete seduti sul divano alla sera potrebbe star rispondendo a un antico richiamo biologico che lo rende particolarmente vigile in quelle ore, pronto a percepire segnali che noi, con i nostri sensi più limitati e la nostra evoluzione di primati diurni, semplicemente non registriamo.

Il mistero del sesto senso

Non possiamo concludere una discussione su questo tema senza menzionare le teorie più speculative, ma culturalmente significative, sul cosiddetto “sesto senso canino“. In molte culture tradizionali, si ritiene che i cani possano percepire presenze soprannaturali o energie invisibili agli umani. Storie di cani che abbaiano verso angoli vuoti in case considerate infestate o che sembrano interagire con spiriti di persone defunte sono sorprendentemente comuni in diverse società. Sebbene queste credenze non trovino supporto nella scienza contemporanea, testimoniano il profondo impatto che il comportamento canino di “fissare il vuoto” ha avuto sull’immaginario umano attraverso le epoche.

Da una prospettiva più scientifica, è interessante notare che i cani possono effettivamente percepire fenomeni naturali che precedono eventi catastrofici come terremoti o tempeste. Alcuni studi suggeriscono che potrebbero rilevare sottili cambiamenti nella pressione atmosferica, vibrazioni a bassa frequenza o alterazioni nel campo elettromagnetico terrestre che precedono questi eventi. Quando un cane mostra un comportamento insolito come fissare persistentemente in una direzione o apparire inquieto senza motivo apparente, potrebbe effettivamente star rispondendo a segnali naturali che sfuggono alla nostra percezione. Questo non implica capacità paranormali, ma piuttosto un’acuità sensoriale evoluta per sopravvivere in un mondo naturale pieno di pericoli.

Comprendere perché i nostri cani fissano il vuoto ci offre non solo intuizioni affascinanti sul loro mondo percettivo, ma anche l’opportunità di apprezzare la ricchezza della loro esperienza sensoriale. La prossima volta che noterete questo comportamento nel vostro compagno a quattro zampe, invece di liquidarlo come una stranezza canina, prendetevi un momento per considerare la complessità del suo universo sensoriale e cognitivo. Forse, in quei momenti di apparente disconnessione, i nostri cani sono in realtà più profondamente connessi al mondo naturale di quanto potremmo mai essere noi, sintonizzati su frequenze che la nostra evoluzione ci ha fatto dimenticare. In questo senso, quell’enigmatico sguardo nel vuoto non è un segno di assenza mentale, ma piuttosto una finestra su un modo alternativo e straordinariamente ricco di sperimentare la realtà che ci circonda.

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Francesco Zampotti

Appassionato di cani, Francesco Zampotti è il giornalista fondatore di BauSocial, il sito web dedicato al benessere e all'educazione del tuo migliore amico a quattro zampe. Con articoli su alimentazione, salute, comportamento e tanto altro, Francesco condivide la sua esperienza per aiutare i proprietari di cani a vivere una relazione felice e appagante con i loro compagni pelosi.

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