i cani possono fiutare il coronavirus

I CANI POSSONO FIUTARE IL CORONAVIRUS? PRIMI RISULTATI INCORAGGIANTI

Dagli USA, alla Finlandia fino alla Gran Bretagna: il mondo sta chiedendo aiuto al migliore amico dell’uomo per rilevare con rapidità i casi di coronavirus. Si spera di poter sfruttare il talento canino in aeroporti o nei confini.

Le ricerche scientifiche di questi ultimi anni ci hanno insegnati che i cani possono fiutare diversi disturbi nel loro amico umano.
Se ben formati, i cani riescono a riconoscere fino al 100% dei casi di tumore nell’uomo. Viene lecito chiedersi se i cani possono fiutare il coronavirus, così come già fanno con la malaria. Diversi i Paesi che hanno ipotizzato la capacità canina di riconoscere il Covid-19 nell’uomo, dalla Finlandia, agli USA e in Gran Bretagna, dove i cani hanno incominciato ad essere addestrati presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine. Se i cani riuscissero a fiutare davvero il Covid-19, potrebbero essere impiegati in situazioni complesse come confini o aeroporti, dove responsi rapidi sono necessari e fondamentali; in caso di positività si potrebbe istantaneamente capire se il soggetto portatore della malattia, debba procedere al regime di quarantena.

I CANI POSSONO FIUTARE IL CORONAVIRUS? I RISULTATI DALLA FINLANDIA

I primi risultati incoraggianti arrivano dalla Finlandia, dove i cani si sono dimostrati in grado di fiutare il coronavirus attraverso l’urina. Dall’Universita di Helsinki un team di ricercatori guidati dalla professoressa Anna Hielm Björkman sta cercando di comprendere se il fiuto dei cani possa essere efficace nell’identificare il Coronavirus. Kössi e Lucky hanno già passato i primi test in Finlandia, e sono in attesa di procedere alla seconda fase della sperimentazione. I test sono stati eseguiti affinché ai cani venissero sottoposti campioni di urina provenienti da pazienti positivi e negativi al Coronavirus. I cani potrebbero anche rilevare i primi segni di infezione, come è già successo in certi casi. Ad esempio, racconta la professoressa Hielm-Björkman, alcuni campioni prelevati da una famiglia sono risultati negativi ai test tradizionali, ma i cani hanno invece riscontrato la positività. Eseguiti nuovamente i test, è stato confermato il fiuto dei cani: i campioni appartenevano effettivamente a persone malate di Covid-19.


I CANI POSSONO FIUTARE IL CORONAVIRUS ANCHE GIORNI PRIMA DI ACCERTARE LA MALATTIA

“Abbiamo scoperto che i cani potevano indicare che una persona si stava ammalando anche da quattro a cinque giorni prima di accertare la malattia. Questo è stato davvero incoraggiante perché significa che la sensibilità dei cani in certi casi è migliore dei test”, ha dichiarato la professoressa finlandese.

 

50 CANI POTREBBERO ESSERE IMPIEGATI NEGLI AEROPORTI GIA’ IN AUTUNNO

Serviranno però ulteriori test e ricerche affinché si possa stabilire con assoluta certezza che i cani addestrati possano riconoscere il coronavirus nei pazienti, ma i risultati preliminari sono “molto promettenti, incoraggianti”. Difatti, ai cani sono stati sottoposti campioni di urina da pazienti con diverse malattie non correlati al coronavirus, tipo asma e bronchite, ma i pelosi non hanno reagito.
Secondo il team di Helsinki, di circa 500 cani addestrati nel paese scandinavo, in 50 potrebbero lavorare entro il prossimo autunno per aiutare ad identificare i contagi negli aeroporti, nei confini o nelle case di cura.

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