I CANI MILITARI IN PENSIONE POTRANNO ANDARE AI CONDUTTORI
I cani militari che “raggiungono il pensionamento” potranno essere ceduti gratuitamente ai loro soldati conduttori.
Il Ministero della Difesa si è espresso sul destino dei cani militari in pensione. Una volta terminato il compito di rilevare gli esplosivi, saranno assegnati ai loro conduttori, i quali potranno godere di assistenza veterinaria per un massimo di 1.200 euro l’anno. A rivelare la novità è stato il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, in seguito ad un’interrogazione alla commissione Difesa della Camera.
CANI MILITARI, LA DICHIARAZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA
Sempre il sottosegretario alla Difesa Tofalo ha in seguito dichiarato che “I nuclei cinofili dell’Esercito, composti da un militare qualificato conducente cinofilo ed un cane qualificato Military Working Dog sono uno strumento operativo che costituisce, per i nostri i militari in Patria e all’estero, un significativo sensore in grado di rilevare la presenza di sostanze esplosive”.
IL DECRETO LEGISLATIVO 173 PREVEDE LA CESSIONE GRATUITA AI CONDUTTORI
I cani militari vanno in pensione quando non sono più in grado di garantire gli standard richiesti dall’impiego; quando non più idonei vengono riformati con deliberazione di una commissione apposita, la quale autorizza la cessione. “Il decreto legislativo 173 – conclude il sottosegretario – prevede che il personale militare conduttore dei cani delle Forze armate riformati, in quanto non più idonei al servizio, possa ottenerne in via prioritaria, la cessione a titolo gratuito”.