I CARABINIERI METTONO FINE AL TRAFFICO DI CANI RUBATI ATTIVO A CIVITAVECCHIA
Dei canili lager in cui venivano stipati in condizioni tremende 54 cani da caccia sottratti ai legittimi proprietari, davano vita ad un traffico di cani rubati e maltrattati, in attesa di essere rivenduti per un giro di diverse decine di migliaia di euro. Il blitz dei carabinieri mette fine a questo traffico senza scrupoli
Il traffico di cani rubati a Civitavecchia e Cerveteri
Anche noi avevamo la nostra Corea del Sud.
In questa Corea italiana, però, i cani venivano sì torturati, ma non a fini alimentari. Lo scopo di questi delinquenti era infatti togliere ai cani qualsiasi traccia che li riconducesse ai propri padroni.
Sì, perché i 54 cani detenuti presso i canili lager di Civitavecchia e Cerveteri erano rubati, o come sostenuto in passato da BauSocial, rapiti.
Per far sì che nessuno potesse poi risalire ai legittimi umani, i cani subivano interventi decisamente del tutto non ortodossi. Senza alcun riguardo per la propria salute, i cani venivano infatti privati del rispettivo microchip e lasciati attendere senza acqua né cibo.
Rubati, malnutriti e maltrattati in attesa di essere venduti
Il loro destino era attendere poi il miglior acquirente che li liberasse dall’inferno. Ma fortunatamente i 54 sono stati liberati dai carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, che hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Civitavecchia i tre balordi dai 36 ai 58 anni, accusati di traffico di cani rubati (rapiti), ricettazione e maltrattamenti, nonché detenzione abusiva di armi e munizionamento.
Salvati dai carabinieri, i sopravvissuti torneranno dalle loro famiglie
All’alba di ieri il business senza scrupoli ha avuto finalmente termine grazie al blitz dei Militari, che anno ricostruito le modalità in cui i cani, perlopiù da caccia, venivano sottratti per essere rivenduti in tutta la provincia a diverse decine di migliaia di euro. I cani sopravvissuti alle torture sono stati affidati al canile di Cineto Romano e sono in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari. Nel mentre verranno ospitati poi da associazioni, disponibile ad accudire i pelosi in attesa di tornare all’amore dei propri amici umani.