I CANI SONO IN GRADO DI RICONOSCERE I TUMORI CON UN SUCCESSO DI CIRCA IL 100%

IL BENESSERE CHE UN CANE APPORTA ALL’UOMO
Sono numerosi i vantaggi che l’uomo può trarre dalla convivenza con un cane: amore, felicità, compagnia; nel corso degli anni siamo riusciti ad aiutare il cane a sviluppare le proprie capacità, fino a renderlo in grado di aiutarci a rilevare con netto anticipo rispetto a diagnosi specifiche, la presenza di malattie.

I PRIMI SUCCESSI RIPORTATI DA LANCET
Non sono rari i casi in cui un comportamento insolito di alcuni cani, hanno portato i propri padroni a sottoporsi ad esami precisi per salvaguardare la propria salute; la rivista medica Lancet ha riportato una notizia di venticinque anni fa, in cui il cane di una donna continuava ad annusare il neo situato sulla propria gamba. Quando la signora si fece controllare, il neo si rivelò un melanoma. Un caso altrettanto simile avvenne due anni dopo. Un signore, affetto apparentemente da un eczema sulla gamba, riscontrava un comportamento strano nel suo labrador quando questi entrava in contatto con l’eczema in questione. Indagini approfondite, hanno dimostrato che si trattasse in realtà di un tumore maligno.

Da questi e altri episodi nacque la curiosità verso queste che inizialmente potrebbero essere state coincidenze, ma che si son rivelate capacità del cane nel riconoscere dall’odore, determinati tipi di malattie. Infatti i cani sono in grado di riconoscere, con un successo del 98%, malattie quali tumore alla prostata, ai polmoni, allo stomaco e persino il diabete, semplicemente impiegando il proprio sensibilissimo olfatto su un campione di urine.

I CANI IN GIAPPONE RICONOSCONO QUASI IL 100% DEI CASI
In una cittadina del Giappone, neanche farlo apposta chiamata Kaneyama, vi è un piccolo villaggio di 6.000 abitanti nella prefettura di Yagamata. Il luogo è tristemente noto per il primato di mortalità per tumore allo stomaco. I ricercatori hanno constatato che i cani possono essere davvero d’aiuto per diagnosticare le malattie tempestivamente grazie al loro fiuto. Come? Gli abitanti invieranno i loro campioni di urina alla Nippon Medical School, a Tokyo, dove i cani, altamente addestrati, proveranno ad identificare dalle urine se il proprietario del campione è affetto da tumore.
I ricercatori hanno riferito che la percentuale di riconoscimento si aggira intorno al 100%, secondo quanto dichiarato da Masao Miyashita, che dirige il programma.

E IN ITALIA?
Anche in Italia si stanno effettuando delle ricerche simili. L’Istituto Clinico Humanitas, in collaborazione con il Tenente Colonnello Lorenzo Tidu del Centro Militare Veterinario dell’Esercito, sta procedendo in questo senso addestrando due esemplari di pastore Belga e pastore tedesco.
Tuttavia la ricerca è costosa: la speranza è di individuare la molecola a cui i cani sono sensibili per poterla rendere riconoscibile anche ai Nasi Elettronici in laboratorio, per non dover affidare troppe responsabilità ai nostri amici a quattro zampe, veri e propri angeli custodi dell’uomo!

 



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