ANIMAL SOCIAL BONUS, LA PROPOSTA DELLA LAV PER LA FASE 2
La LAV (Lega Anti Vivisezione, associazione animalista fondata nel 1977) ha proposto quattro soluzioni al Governo e al Parlamento nel corso della Fase 2. Le proposte hanno come scopo includere la cura degli animali e le adozioni tra le nuove misure di giustizia sociale, a sostegno delle persone con animali e per rispondere all’attuale crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19.
LE MISURE PROPOSTE DALLA LAV: ANIMAL SOCIAL BONUS
Le misure sarebbero le seguenti: un “Animal Social Bonus” per le persone in stato di necessità del valore di 200 euro per ogni cane e 100 euro per ogni gatto, purché l’animale si iscritto all’anagrafe; una “Quattro zampe social card per le adozioni“; misure “Fiscali amiche degli animali” con abbassamento Iva per gli alimenti dal 22% al 4% e “Cure sostenibili“. La “Quattro zampe Social Card” dovrebbe prevedere, secondo la LAV, un contributo per l’adozione e il mantenimento di un animale da canile o gattile della durata di un anno di 1.000 euro (a spese del Comune) per redditi inferiori a 55.000 euro e di 500 euro per redditi superiori.
L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE
Una serie di soluzioni che la LAV spera possano essere inserite nel Dl rilancio e che sono state ideate dopo che l’associazione ha gestito oltre 15.000 richieste di aiuto durante la prima fase dell’emergenza. Assistenza diretta avvenuta grazie ad un’ambulanza veterinaria e oltre 150 volontari sull’intero territorio nazionale.
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