cane educato

CLYDE, IL CANE EDUCATO

Quando si può definire un cane educato?

Siamo degli animali sociali o gregari: significa che siamo creati per vivere in un gruppo famiglia, all’interno del quale è necessaria la presenza di un regolamento da seguire.
Le regole sono fondamentali per il nostro benessere fisico e soprattutto psicologico perché donano certezze e ci aiutano ad affrontare il mondo circostante con più sicurezza.
All’interno del gruppo o branco c’è il leader, che seguiamo per dipendenza e puro affetto… fedeltà e fiducia sono le basi del galateo canino.

Prima di partire per una vacanza l’amico umano deve insegnarci dei segnali indispensabili. Lui è il nostro leader, quindi il responsabile di tutto quello che facciamo, e deve vegliare sulla nostra salute fisica e mentale.
Il richiamo è importantissimo: io rispetto sempre l’invito di Dania a tornare al suo fianco! Questo non solo mi appaga correndo incontro ad una valanga di coccole, ma evita anche eventuali scontri con altri pelosi, distoglie la mia socializzazione poco gradita da umani o gatti (adoro i mici!) e mi permette di poter scorrazzare libero senza l’obbligo del guinzaglio, che viene imposto solo in esclusive situazioni.





L’importanza del comando “Resta”

“Resta” è un segnale vocale che viene sempre preceduto da un gesto: Dania pone la sua mano destra davanti al mio grosso tartufo, per poi mormorare la fatidica parola.
In questo modo avvisa che sta per allontanarsi e mi invita ad aspettarla in quel punto preciso.
Questa comunicazione aiuta a non andare in ansia quando resto da solo, perché so con certezza che lei tornerà accompagnata da una grande sorriso e pronta ad allietarmi!
Posso aspettarla in macchina o in qualche stanza d’albergo, senza essere sopraffatto dal panico, che spesso è causa principale della distruzione di oggetti!
Il “Resta” è utilissimo per viaggiatori solitari come noi. In spiaggia io preferisco restare all’ombra nella collocazione scelta, mentre la compagna umana adora sguazzare tra le onde del mare. Purtroppo esistono posti in cui non posso entrare – per esempio i supermercati, ma per me non è un problema: aspetto fuori!
Dania usa questo segnale anche per farmi mettere in posa nelle sue foto: è vero, non sprizzo gioia da tutti i pori, ma quale cane negherebbe qualcosa al proprio amico bipede?

Il cane educato aspetta il suo turno all’ora della pappa

Infine, ma non meno importante, il rispetto: Dania ed io abbiamo mangiato molte volte per terra e dallo stesso piatto in carta, prima lei e poi io!
Seduto al suo fianco aspetto la mia razione di cibo senza invadere il suo spazio: non ce n’è bisogno perché so che poi toccherà a me!
Questo vale anche per quando l’accompagno al ristorante, mentre io dormicchio sotto la sua sedia lei seleziona i bocconi da offrirmi a fine pasto.
Noi cani siamo sempre pronti ad imparare, a qualsiasi età, aspettiamo solo i vostri insegnamenti!
Ricordatevi di lasciare un piccolo posto all’interno dei nostri zaini dove mettere la cosa più importante, l’educazione.

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